Sotto casa

RECENSIONE | Ascoltare Gazzè, c’è poco da fare, è sempre un piacere. L’ultima fatica ci racconta storie a vario titolo che più o meno ti rimangono attaccate come ritornelli nella testa (Sotto Casa è un esempio).
Coadiuvato dal fratello Francesco, le sonorità tipiche del cantautore romano si fanno sentire, eccome! I giri di basso danno sempre quella profondità che ci si aspetta da Max.
L’album scivola facilmente e talmente facilmente, in alcuni momenti, viene dimenticato per esser ripreso a distanza. Va ascoltato e riascoltato per dare una giusta connotazione alla piacevolezza che cerca di offrirti. La strumentazione utilizzata sempre pulita e di gran classe alla quale Max ci ha abituati da’ sempre il massimo, brani come Quel Cerino suonato a mo’ di rock con archi riassume un po’ questo pensiero.
Brani consigliati vivamente sono Sotto Casa, da ascoltare molto bene perché la versione sanremese purtroppo non ha donato il giusto ascolto del testo, Quel Cerino già citato e la splendida E tu vai via, dove il basso di Max si sente molto più a suo agio.

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