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GUAGNANO | Grandine, fulmini e vento. Un mix devastante condito dall’impeto selvaggio di una natura, evidentemente, non sempre clemente. È quanto accaduto ieri a Guagnano, nel cuore delle terre del negroamaro, in una domenica apparentemente d’estate. La furia del maltempo ha messo in ginocchio buona parte dell’agricoltura guagnanese, riducendo in cenere, in un tempo brevissimo, i sacrifici di numerosi contadini del posto. Alberi d’ulivo sradicati, vigneti ridotti allo scheletro, innumerevoli coltivazioni di frutta e ortaggi andate completamente perse. È questo lo scenario apocalittico che si è mostrato, senza esitazione alcuna, ai tanti agricoltori accorsi nelle loro terre al primo barlume di quiete dopo una grande tempesta. Chicchi di grandine grandi come olive, caduti impetuosamente e senza sosta, hanno messo letteralmente ko le coltivazioni, scagliandosi particolarmente contro le campagne di Contrada Scalera e nella zona adiacente al cimitero. In poco tempo un manto di ghiaccio ha ricoperto i terreni, dando vita a uno scenario a dir poco surreale nel bel mezzo della calda stagione. Ad essere colpiti anche numerosi vigneti che danno vita al pregiato negroamaro, il vino che è divenuto ormai l’orgoglio indiscusso dell’intero Salento. Fino a coinvolgere intere distese di ulivi secolari, disintegrando, in un susseguirsi di attimi, le tante attese della “buona annata”. L’Amministrazione Leone fa sapere che «avvierà quanto prima l’iter necessario per il riconoscimento ufficiale dei danni subiti». Così dichiara il delegato all’agricoltura Andrea Leuci: «Sono vicino a tutti i contadini e alle loro famiglie che, al pari della mia, hanno visto il proprio lavoro letteralmente distrutto dal maltempo. Supereremo anche questa prova con grande dignità».