L’Unione dei Comuni scrive alla Procura dopo un servizio di “Report” sulla “Federico II”. Leone: «Vogliamo chiarezza»

Particolare della Centrale Termoelettrica “Federico II” di Brindisi
Particolare della Centrale Termoelettrica “Federico II” di Brindisi


“Report” lancia l’allarme e l’Unione dei Comuni del Nord Salento scrive alla Procura della Repubblica. La lettera, datata 11 giugno e fatta pervenire alla Procura di Lecce e alla Procura di Brindisi, segnala quanto andato in onda nella puntata del 31 maggio scorso del noto programma di Rai 3 condotto dalla giornalista Milena Gabanelli, a proposito del devastante impatto della Centrale Termoelettrica “Federico II” di Brindisi sul territorio locale, sia sotto l’aspetto ambientale, ma anche dal punto di vista sanitario ed economico.

Il primo cittadino di Guagnano, Fernando Leone (foto Diego Civino)
Il primo cittadino di Guagnano, Fernando Leone (foto Diego Civino)

«Ci siamo sentiti in dovere – ha detto Fernando Leone, presidente di turno dell’Unione e primo cittadino di Guagnano – di chiedere alla Procura di compiere approfondimenti su quanto messo in luce dalla trasmissione televisiva, disponendo certamente di molti più mezzi rispetto a quelli legati al nostro agire di sindaci, con riferimento, soprattutto, ai danni che l’inquinamento generato dalla centrale produrrebbe sulla salute dell’intero territorio limitrofo».

Un servizio dal racconto esplicito, realizzato da Roberto Pozzan e Giorgio Mottola, che senza troppi giri di parole ha messo in luce, grazie anche agli interventi di esperti ambientali, oncologi e semplici cittadini residenti nelle zone prossime alla centrale, come l’operato della “Federico II” inciderebbe negativamente sulla salute pubblica, tenendo conto, altresì, del notevole aumento delle malattie broncopolmonari e cardiorespiratorie registrato negli ultimi anni lungo le aree limitrofe, con conseguenze notevoli anche sul piano economico. Tutto ciò sebbene l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente sostenga, per esempio, secondo quanto riportato nel servizio, che l’inquinamento a Torchiarolo, Comune del brindisino particolarmente vicino alla centrale, dipenda per il 92% dai caminetti domestici, laddove le centraline di rilevazione della qualità dell’aria avrebbero registrato ben 60 sforamenti di Pm10 nell’arco di un anno.

«A Brindisi c’è il rischio di una nuova Ilva», ha detto la Gabanelli in chiusura del servizio salentino, rafforzando un allarme già vivo da tempo e su cui i sindaci dell’Unione (a cui afferiscono i Comuni di Campi Salentina, Guagnano, Novoli, Salice Salentino, Squinzano, Surbo e Trepuzzi) hanno spesso direzionato larga parte della propria attenzione.

«Alla luce di quanto apparso in tv – conclude Leone – chiediamo alla Procura di valutare quanto di sua competenza e fare la dovuta chiarezza su ciò che è tristemente emerso».

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