Dopo la sospensione di Calcagni parte una petizione online per rivedere le regole antidoping per i disabili

Carlo Calcagni
Carlo Calcagni

Una petizione on line che parte dall’esperienza del ciclista di Guagnano Carlo Calcagni, ma che vuole essere un sostegno a chi, come lui, gareggia nonostante la malattia. È online da alcuni giorni sul sito www.change.org, indirizzata direttamente alla presidenza della Federciclismo, a partire da quanto vissuto nei giorni scorsi dall’atleta guagnanese sospeso cautelativamente dalla pratica agonistica perchè risultato positivo al controllo antidoping eseguito il 27 giugno scorso a Levico Terme (Tn) in occasione dei campionati italiani assoluti di ciclismo paralimpico. «Chiediamo alla Federciclismo di ridiscutere le regole antidoping per tutti i disabili agonisti – si legge nella petizione – perché sottoposti a cure mediche a vita e per la vita, e che hanno bisogno di questi medicinali così come di esercitare lo sport agonistico». La sostanza rinvenuta nei controlli eseguiti su Calcagni si chiama “Mesterolone Metabolita” e in virtù di essa la Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, su istanza dell’Ufficio Procura Antidoping, ha disposto la sospensione cautelare della atleta. Ma la sostanza, stando a quanto ha fatto sapere lo stesso Calcagni, sarebbe contenuta in un farmaco che egli assume abitualmente a causa della malattia, una grave patologia degenerativa invalidante che ha contratto nel 1996 in Bosnia Herzegovina, nel corso di una missione militare, per aver inalato metalli pesanti durante i bombardamenti con uranio impoverito. «Chiediamo alla Federciclismo e al Coni – si legge ancora nel testo – di riesaminare e per quanto possibile risolvere la contraddizione esistente tra le regole dell’antidoping e la necessità di somministrare a pazienti, anche atleti, medicinali che prima ancora di dopare, agiscono per la sopravvivenza. Restituiamo la dignità a Calcagni, rubata da una sentenza assurda, anche se resa lecita da regole scritte e sancite dalla giurisdizione sportiva».

1 comments
  1. Ho sempre pensato che le persone disabili hanno più diritto di avere accesso ovunque! Perché loro sono le persone per le quali vale la penale vivere!
    Esempi migliori in una vita dove tutti sono sani, restano emblema dell’evoluzione del pensiero del popolo.
    Più disabili più amore verso queste persone che insegnano a credere nelle proprie capacità al di là dei limiti che a volte, noi stessi poniamo!

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