Di tutte le ricchezze

[su_quote]Pensate a tutte le ricchezze che avete potuto finora vedere nel quadro del mondo: qual è quella che vi è rimasta più a cuore?[/su_quote]

dituttelericchezzeRECENSIONE | Stefano Benni, autore del libro ‘Di tutte le ricchezze’, si interroga su quali siano le ricchezze che contano per davvero e quali quelle illusorie.
Nel libro racconta la storia di Martin, poeta e professore ritiratosi a vivere fuori dalla città, in campagna, ai margini di un bosco. E’ una nuova stagione della sua vita, vissuta con consapevolezza e arricchita dai ricordi e dalle conversazioni che intrattiene con Ombra, il suo cane e altri animali bizzarri e filosofi.
Nella sua solitudine coltiva la passione la passione per la poesia giocosa e per il Catena, un poeta locale morto in manicomio. Questa tranquillità è turbata dall’arrivo di una coppia che va a vivere vicino al suo casale: un mercante d’arte in fuga e Michelle, la sua donna.
Quest’ultima, gli ricorda un vecchio amore, allietando le sue giornate. Il ritmo del cuore e il ritmo della vita prendono una velocità improvvisa, velocità che una sera, ad una festa di paese, innesca il vortice di un fantastico giro di valzer.
Martin e tutti i personaggi sembrano avvolti in un bozzolo di misteri: bisognerà attendere la farfalla che ne uscirà.
Questo personaggio, dalla vita tormentata, acquisisce una maturità agli occhi del lettore, che da uomo ‘crudele’ assume tratti di spiccata dolcezza e generosità.
La lettura è intrigante, intensa, un mix di leggenda e fantasia.
Lascia che io sia il tuo miglior sguardo, il tuo cuore e le parole che scegli, scrive Benni e al termine del libro ringrazia ogni singolo lettore o lettrice, che ha dedicato un po’ del proprio tempo a leggerlo.
‘E penso a te che mi hai ascoltato. E mi hai reso diverso, nei mille pezzi di specchio, perché sarò diverso ogni volta che mi rileggerai. Questo è il segreto dei libri, la loro vita indomabile. Anche tu pensami. Mentre poso la penna sul tavolo, con solenne lentezza e la fiamma coraggiosa della candela vacilla, si inchina, ma resiste e illumina.’

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