[su_quote]Due perfetti sconosciuti, Judith ed Hannes, lei una giornalista, lui un architetto.
Due perfetti sconosciuti finché un giorno, in un supermercato, lui, camminando nello stesso reparto, le ferisce involontariamente un piede e da lì ogni tentativo di avvicinarla per farsi perdonare, si fa sempre più insistente.
Dapprima Hannes la ritrova nel negozio di lampade che lei gestisce assieme ad un’apprendista, Bianca, una giovane e pimpante ragazzina e anche lì prova a scusarsi, chiedendole di andare a bere un caffè nel bar del solito quartiere della città.
Lei accettò le scuse, ma si tirò indietro per il caffè per il troppo lavoro accumulato nelle diverse settimane in cui non c’era. Non capiva perché voleva ad ogni costo sdebitarsi, per cosa poi…
Nei giorni a seguire, Hannes andò spesso a trovare Judith, offrendole fiori e gentilezze; lei si sentì quasi in debito e accettò l’ennesimo invito.
Lui era meraviglioso, non un capello fuori posto, l’uomo perfetto, quasi irreale tanto che lei iniziò a provare un certo piacere nel farsi desiderare e farsi corteggiare. Una sera Judith doveva recarsi a cena dagli amici di sempre e propose ad Hannes di accompagnarla. Entusiasta, lui non pensò minimamente a declinare l’invito e partirono insieme.
A fine serata, Hannes era il beniamino del gruppo, tutti lo ammiravano e lui, ben contento, raccontò aneddoti riguardo alla sua storia, ai suoi lavori.
Gli amici di Judith la incitavano a conoscere a fondo quel ragazzo così talentuoso e pieno di energie che lei si convinse a dargli una possibilità.
Erano sempre insieme, a cena, nel famoso bar, lui era presente ogni momento e a lei questo sì, infastidiva un po’, ma la faceva sentire importante come non mai.
Finchè un giorno, tutte le attenzioni di Hannes si tramutarono in tentativi di oppressione, lei non si sentiva libera e felice, come in una normale relazione e chiese al ragazzo di allentare un po’ la presa, ma lui, non capendo, le stava ancora più addosso, tanto che lei ne era addirittura spaventata.
La situazione non cambiò e non migliorò, anzi peggiorò fino a portare Judith in uno stato angoscioso e sull’orlo di una crisi di nervi.
Un giorno…[/su_quote]
RECENSIONE |Queste sono solo le prime battute del romanzo di Daniel Glattauer, Per sempre tuo,romanzo che essendo sincera, non è rimasto nei miei pensieri, come i precedenti, sempre dello stesso, Le ho mai raccontato del vento del nord e La settima onda. L’ho trovato lento e a tratti banale con solo un colpo di scena nel finale. Per il resto, con molto dispiacere per la stima che provo per lo scrittore, non ho trovato nient’altro che mi facesse cambiare idea. Vi consiglio comunque di leggerlo per la scrittura che solo lui riesce ad usare, coinvolgente e misteriosa e di dirmi la vostra se, al contrario, lo troverete molto più interessante rispetto a ciò che sostengo. Buona lettura.