“Salice JazzWine Festival”, Emanuele Fina: «La responsabilità è degli Amministratori»

Emanuele Fina
Emanuele Fina

Dopo la sospensione del 2012, anche quest’anno il Salice Jazz&Wine non si terrà.
A denunciare l’assenza di un evento che ormai aveva varcato i confini del territorio comunale sono Emanuele Fina, ex segretario della locale sezione del Pd, e Daniele Perrone entrambi ancora militanti nel partito.
«Che l’Amministrazione non ci tenesse lo avevamo denunciato già nel 2013 quando, dopo l’inspiegabile pausa del 2012, decise di delegare la gestione dell’evento all’associazione privata Ama Salice alla quale bisogna riconoscere l’impegno profuso per aver tentato di tenere in vita la manifestazione», dice Fina secondo cui l’assenza dell’evento non fa altro che impoverire il contesto culturale di Salice che «arretra» ulteriormente rispetto ai paesi limitrofi.
D’altra parte, per i due iscritti al Pd «a nulla valgono le prevedibili giustificazioni di carattere economico inconciliabili con le dichiarazioni pubbliche che descrivono un bilancio comunale risanato nonché con il successo crescente degli eventi dei Comuni limitrofi che pur non navigano nell’oro».
Chiaro il riferimento al vicino Guagnano dove il “Premio Terre del Negroamaro”, evento organizzato in collaborazione con il Gal Terre d’Arneo, sta riscuotendo grande successo.
«Le responsabilità sono politiche e affondano le loro radici nella mancanza di un’idea di sviluppo del territorio e nella totale assenza di politiche culturali e di qualsivoglia programmazione da parte dell’assessorato alla cultura a cui vanno imputate anche la fine del Consiglio Comunale dei ragazzi, del Piedi bus, del Forum Giovani, di Vernice fresca e di Al bando la banda», tuona Fina che evidenzia come negli anni ci si sia «limitati alla gestione della quotidianità» mentre «il ruolo di alcuni assessori si limita a quello di comparsa come Estragone e Vladimiro di Aspettando Godot che subivano inermi lo scorrere del tempo in attesa di non si sa che».
Attraverso questo atteggiamento si conclamerebbe «il fallimento politico di questa amministrazione» che a detta dell’ex segretario avrebbe «abdicato al ruolo di guida di una comunità nella definizione condivisa di una strategia di crescita del territorio».

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