
Tutto inizia con una denuncia sporta nel mese di luglio da parte di una delle vittime delle truffe che il caso ha voluto fosse proprio l’ignara sorella di una delle due donne di Campi Salentina accusate di truffa consumata e tentata, ricettazione e possesso di documenti di identificazione falsi.
Due le vittime e due le accusate: per una delle due, D.S.M., di 39 anni di Campi Salentina, è già stata emessa ed eseguita l’ordinanza che le impone gli arresti domiciliari, mentre per la seconda, G.D., sono in corso ulteriori indagini.
Stando ai risultati delle indagini, le due donne avrebbero architettato un sistema per ottenere i dati di cui avevano bisogno sottraendo alle vittime documentazione come carte di identità, certificazioni fiscali e buste paga ed avrebbero poi messo a punto un metodo per procedere alla falsificazione dei documenti delle stesse. In questo modo, D.S.M. sarebbe riuscita ad ottenere finanziamenti e a concludere transazioni per l’acquisto di beni e servizi di vario tipo, tra cui elettrodomestici ed un computer del valore di 1.500 euro e un conto telefonico: le due indagate o un loro familiare ricevevano i beni acquistati, mentre le spese o le rate dei finanziamenti accesi andavano a carico delle vittime della truffa, una delle quali proprio la sorella di D.S.M.
Le due persone offese, vedendosi recapitare bollettini e raccomandate per spese e ordini che ben sapevano non aver effettuato, non hanno esitato a contattare il servizio clienti delle varie compagnie interessate e, approfondendo i dati relativi ai vari ordini, sono risalite al nome della 39enne di Campi Salentina per la quale sono ora scattati i domiciliari.