Il segretario del PD di Salice Salentino replica alla minoranza interna del partito

Enzo Marinaci
Enzo Marinaci

Intervento del segretario del PD Enzo Marinaci che chiama populistico e demagogico il comportamento della minoranza interna del partito salicese.
Dura la replica a Emanuele Fina, Emanuele Parlangeli e Daniele Perrone, espressione proprio di quella fetta del partito, intervenuti qualche giorno fa, sugli organi di stampa, per manifestare il proprio disappunto in merito ai criteri adottati dalla maggioranza che hanno portato a individuare in Alessandro Ruggeri il candidato sindaco.
A loro parere il centrosinistra avrebbe dovuto procedere con primarie aperte.
«Nel partito – spiega Marinaci – si è discusso della possibilità di individuare il capolista tramite primarie. La minoranza, tuttavia, non ha mai proposto nomi perché, a suo dire, il candidato della maggioranza era autorevole e forte del sostegno del gruppo consiliare. La proposta di Fina, sostenuta pure da Parlangeli che da tempo non frequenta la sezione, erano primarie aperte all’opposizione. Secondo noi, invece, le primarie dovevamo essere aperte alla società civile e non a qualche rappresentante della minoranza. I cittadini non avrebbero capito».
E a proposito del prescelto candidato sindaco, Marinaci sottolinea che Ruggeri è un’ottima scelta per continuare a lavorare per lo sviluppo sociale, economico e culturale di Salice.
Per lui, solo il pregiudizio, dettato da rancori personali, è il responsabile del veto alle candidatura di Ruggeri.
«La dignità non ha prezzo – dice – e non si baratta con interessi di parte. C’è posto per chi vuole lavorare per il bene comune senza nascondersi dietro alibi».
E conclude le sue dichiarazioni ricordando che la maggioranza Tondo non solo è rimasta unita, ma ha anche dimostrato grande correttezza istituzionale.
«Il Pd si impegnerà per un progetto di alto spessore. Invito quella parte del partito che si sente esclusa, a partecipare attivamente alla costruzione di un percorso per la crescita di Salice. Le diatribe interne non aiutano e non servono», dice.

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