Sospetto di avvelenamento di gatti a Guagnano e sui social scatta l’allarme, indaga la Polizia Municipale

Immagine di repertorio
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Crocchette avvelenate sparse per strada per attirare animali indifesi, vittime soltanto dell’ignoranza e della cattiveria umana. E’ ciò che pare stia accadendo frequentemente a Guagnano dove, giorni fa, attraverso Facebook, un utente ha reso pubblico il dolore e la rabbia per l’avvelenamento del gattino di cui si prendeva cura. Di lì a poco numerosi sono stati i commenti giunti, da parte di altri guagnanesi, per denunciare la scomparsa del proprio gatto a causa di probabile avvelenamento.
I casi sembrano registrarsi in diverse zone del paese, con maggiore frequenza in alcune.
Un dato riportato dall’ANSA, in occasione della festa nazionale del gatto, spiega che siano almeno 70.000 i gatti in Italia che ogni anno vengono uccisi con bocconi avvelenati.
«Particolarmente colpite le regioni del sud Italia – fanno sapere dall’Agenzia – con punte altissime di gatti avvelenati ed uccisi in Puglia, Calabria e Sicilia. Del fenomeno non sono immuni però tutte le altre regioni sia del mezzogiorno che del centro e, anche se in misura minore, del nord Italia».
E’ utile sapere che gli eventuali casi di avvelenamento debbano essere sempre denunciati e comprovati affinché il fenomeno possa essere portato alla luce e sconfitto attraverso la legge apposita, anche nel caso in cui l’animale sia ancora vivo; sarà il veterinario che poi si occuperà di inviare campioni e referti utili alle indagini.
Denunciare alle autorità competenti (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) è quindi fondamentale per individuare i responsabili ed interrompere tali azioni.
Non bisogna mai aver timore di segnalare un fatto perché la denuncia consentirà di scoprire i colpevoli più velocemente e quindi altrettanto rapidamente si potrà porre fine a questa triste pratica.

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