A differenza delle precedenti recensioni, quello di oggi è un concept, come piace essere definito dallo scrittore, di poesie struggenti e riflessioni che hanno un comune denominatore: l’amore devoto e il bisogno di proteggersi dalle mancanze che questo dà in cambio.
Il poeta in questione è RafQu, all’anagrafe Raffaele Quarta, un eccellente compositore, chitarrista e autore di poesie, che ha voluto mettere nero su bianco quello che l’amore solitamente non riesce a dare, quelle certezze che svaniscono in un giorno qualunque, quella bellezza che si fa poesia, che si incastra nel vento o in un giorno di scirocco.
Trentasei poesie che trasmettono la giusta malinconia e la giusta speranza che solo quell’amore riuscirà a restituire.
Quella voglia di amarsi, guardandosi negli occhi o semplicemente lasciandosi accarezzare.
Quella voglia di ritrovarsi nei luoghi vissuti insieme e in quelle stagioni che passano, senza andar mai veramente via.
Consiglio fortemente questo piccolo capolavoro a tutti voi.
[su_quote]Il vino che mischio
la birra che scolo
al whisky che graffia.
Sei la sbronza di ogni sera
l’amaro gusto nella mia bocca
al mio risveglio.
Quando non ci sei.[/su_quote]