L’incontro della Rassegna letteraria presso la Biblioteca del Negroamaro e delle Terre d’Arneo di Guagnano di venerdì 16 Settembre con il romanzo Ritrovarsi fratelli. Due colori, un unico legame di Andrea Tondo , è stata una grande lezione di umanità. “Si diventa figli dell’unica madre che è la vita. La solidarietà non conosce bandiere di fronte alla sofferenza”, scrive l’autore nel suo romanzo.
Dialoga egregiamente con l’autore, la scrittrice e giornalista Valentina Perrone.
Dopo i saluti istituzionali dell’Assessora alla Cultura di Guagnano Mimma Leone ,ha preso il via la emozionante presentazione del libro , di fronte ad un pubblico attento e preso dalla particolare atmosfera di questo incontro, in cui l’autore ha saputo dosare senso del dovere e senso del cuore attraverso i suoi racconti, che hanno dato risalto ad un aspetto spesso sconosciuto o quantomeno non compreso del ‘mestiere’ del poliziotto: la grande umanità che si cela dietro la rigorosità della divisa.
L’autore, un poliziotto in servizio a Lecce da diversi anni, partendo dai suoi interventi , è andato oltre il racconto di servizio, toccando le note del cuore di chi svolge con rigore, onore e abnegazione un lavoro che quotidianamente porta all’incontro e al confronto con realtà di forte disagio, non riguardanti solo ‘stranieri’. Andrea Tondo, autore in particolare di testi storici, racconta di aver scoperto la passione per la storia grazie all’amico Prof. Alfredo Calabrese e di essersi concesso,per così dire, una piacevole deviazione da questo filone proprio con questo romanzo : “Per il mio quarantesimo compleanno ho voluto fare una cosa differente: ho pensato di realizzare una ‘ bomboniera’ per i miei amici, questo libro”, afferma Andrea . Così, nel 2017 ha voluto ‘offrire’ ai suoi amici questa storia , storia che nasce da un episodio reale in volante e che è piaciuta sia per il racconto, sia per i temi trattati, quali la Legalità il Razzismo, il Perdono, la Fratellanza. Il romanzo è diviso in due parti: nella prima viene raccontato l’episodio reale, nella seconda si assiste ad una ‘bella evoluzione’, perché l’autore vuole andare oltre, raccontando le emozioni del poliziotto durante il suo intervento. Sorridendo, afferma di aver scritto, in “poliziese”, uno stile che definisce ‘antilingua’, perché stilisticamente ‘antiquato’, ma le emozioni trasmesse non hanno limiti temporali. Da qui la scelta del titolo del romanzo . , , in cui due sono i protagonisti, uniti da un legame di sangue , le cui storie si intrecciano inaspettatamente, come spesso accade nella vita reale. Valentina gli pone una domanda forte che , probabilmente, spesso ci facciamo in molti: “Per un poliziotto sempre in prima linea come te, come si riesce a capire qual è il confine tra ciò che è lecito e ciò che è o sembra non esserlo, qual è la linea di demarcazione tra il ‘bene’ e il ‘male’ per un poliziotto”. Netta e determinata la risposta di Andrea: “La legge dello Stato è la legge del cuore. Nonostante diversi anni in servizio, non è facile far coincidere legge e cuore. Ci sono delle cose che non si possono fare per il lavoro che svolgo, perché prima di tutto c’è la Legge dello Stato , però si cerca ugualmente di venire umanamente in soccorso del ‘fermato’, perché applicare la legge non significa mettere da parte l’umanità, il cuore”.
Andrea non si limita a parlare di solidarietà, ma la pratica tutte le volte che può, e sottolinea che, durante ‘il suo turno’, l’umanizzazione degli interventi è una linea guida. Racconta la Solidarietà anche nelle Scuole presso le quali è invitato ad intervenire: ci tiene a dire che si presenta in divisa, una divisa indossata con onore e orgoglio, ma pregna di valori umani che non sempre vengono compresi dall’esterno.
“La mia solidarietà è basilare. Ho un amico senegalese che lavora a Lecce ed è presidente di un’Associazione che si occupa dei rapporti con il Senegal di famiglie che sono qui . Preferisco raccogliere quello che serve e, insieme a lui, portiamo tutto direttamente, senza intermediari. Ed è bello vedere che la gente risponde, dando quello che può, con amore e rispetto “, continua Andrea. Sempre a proposito delle Scuole, racconta con emozione la bellezza di questi incontri, animati da dibattiti vivaci e singolari, come quello con i ragazzi di 17-8 anni di Cavallino: “E’ stato costruttivo e formativo per me: sono emersi i valori, gli ideali che hanno i ragazzi che leggono . Con i nostri racconti cerchiamo di creare un punto d’incontro tra noi, cioè la Polizia, e loro. Cerchiamo di spezzare l’idea che ci sia uno scontro tra loro e noi, affinché si possano superare quegli stereotipi sbagliati , che a volte hanno”.
“Più si sollecitano gli interrogativi, più si sollecita la coscienza critica. Con il pretesto di un libro si vogliono impiantare dei meccanismi di ragionamento che vanno ben oltre le pagine e ad impattare sul lato delle coscienze”, conclude Valentina Perrone, interpretando, probabilmente , il pensiero dei presenti e di chi vede nella lettura di un libro uno degli più efficaci strumenti di crescita e arricchimento personale.