Grosseto – Si sono appena conclusi i Campionati Italiani Assoluti Paralimpici e, ancora una volta, Carlo Calcagni ha scritto una pagina di storia. Con la conquista della medaglia d’oro nei 5.000 metri categoria T72, il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano completa una straordinaria tripletta, affermandosi come Campione Italiano Assoluto di atletica paralimpica.
Ma la sua vittoria va ben oltre la pista. Ogni traguardo raggiunto da Carlo è un inno alla resilienza, un messaggio di speranza, un gesto di memoria e riconoscenza. Calcagni ha gareggiato con la maglia del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, che rappresenta con orgoglio, fierezza e profondo senso del dovere.
“Questa non è solo una vittoria sportiva,” ha dichiarato Calcagni, “è una vittoria di vita. Ogni mia impresa è dedicata al Ministero della Difesa, ai colleghi che non ci sono più, a chi come me ha riportato danni permanenti nell’adempimento del dovere, e alle nostre famiglie, che vivono le nostre battaglie spesso in silenzio.”
Dietro ogni medaglia di Calcagni si cela un percorso complesso, fatto di sacrifici, dolore e trattamenti medici settimanali, come la plasmaferesi alla quale si sottopone regolarmente presso l’Ospedale Perrino di Brindisi. Nonostante una condizione clinica gravissima, che potrebbe costringerlo lontano da qualsiasi campo di gara, Carlo continua a sfidare i limiti del corpo e a superare ogni ostacolo con dignità e determinazione.
“La mia realtà è fatta di flebo e traguardi, di dolore e medaglie,” racconta, con la lucidità di chi conosce il prezzo della resistenza e la forza del silenzio. “Lo sport per me non è solo un gesto fisico: è un atto di resistenza, un modo per onorare chi non può più combattere.”
Campione del Mondo e Campione Italiano Assoluto, Calcagni è molto più di un atleta. È simbolo di lotta e rinascita, di servizio e memoria, di orgoglio e umanità. Con ogni passo sul tartan, lascia un segno indelebile, non solo nello sport, ma nel cuore di chi crede che la vita vada affrontata a testa alta, sempre.
“Mai arrendersi, nonostante tutto e tutti, costi quel che costi,” conclude. E con queste parole, il suo messaggio si fa universale.
Carlo Calcagni non corre solo per sé. Corre per tutti.
