Football Guagnano, sempre nei posti che contano

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GUAGNANO | Partita con cielo nuvoloso, vento debole e 15 gradi di temperatura. Il Football Guagnano e l’Alezio non si sono mai incontrate in campionato, i rossazzurri si presentano a questa gara casalinga con 6 vittorie su 7 partite giocate al “Carmen Longo”. L’Alezio, squadra materasso sino ad oggi, ha giocato tutta la gara con 9 uomini dietro la linea della palla, ha effettuato un solo tiro in porta rischiando di segnare, ma Miccoli è stato attento. Poi molta confusione nell’area aletina con venti uomini fissi che vi hanno stazionato per tutti i 95 minuti giocati. I guagnanesi che tentavano forsennatamente di segnare e gli altri che si difendevano ad oltranza, di gioco, per la verità, se n’è visto poco e non per colpa dei rossazzurri guagnanesi. PRIMA FRAZIONE: due pali colpiti da Tondo che, prima trova la traversa con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner e poi con un calcio di punizione dai 25 metri che si stampa sulla traversa anche grazie alla deviazione di Fieno. Niente altro da raccontare se non il marasma nell’area dell’Alezio. SECONDA FRAZIONE: Partita dominata dal Guagnano, con tante situazioni confuse, un contropiede, l’unica azione dell’Alezio nell’area guagnanese, con tiro parato da Miccoli, al quale più in là daremo un consiglio. Infine il goal del Guagnano su calcio di rigore con Scarpello al 95° minuto per atterramento di Nestola. Meglio chiarire subito: tra Guagnano e Alezio c’è quasi un abisso. Organizzazione di gioco, singoli, senso del gol, ritmo, cattiveria. E niente avrebbe cambiato la storia di una partita che doveva finire prima di cominciare, già al 15′, con il colpo di testa di Tondo parato da Fieno e poi con la punizione bomba sempre di Marco che colpiva l’incrocio dei pali con parata del portiere. Niente. Però è legittimo chiedersi se Isidoro non si sia un po’ complicato la vita. Se un minimo di responsabilità, sul gioco squalificante dell’Alezio,ce l’abbia anche lui. Se l’abisso sia così profondo. Perché l’Alezio non avrebbe ribaltato il risultato, questo no, ma sarebbe almeno entrato in partita. Come l’indispensabile Palumbo, lasciato inspiegabilmente, oltre un’ora, solo li davanti alla difesa guagnanese, ha poi tentato di fare qualcosa nel minuti finali, ma senza realizzare alcunché a parte l’unico contropiede nel finale parato da Miccoli. Ma troppo solo. E troppo tardi. Centrocampo rotante: l’Alezio è un discorso a parte, ma il Guagnano è messo in campo come poche e pensa da «grande», non dimentichiamo le assenze (Ricciato, Mello, Pendinelli, Di Donato, Risolo, Savoia). Il quarto posto non è un caso. Difficile districarsi nel centrocampo di Cosma, sublimato dall’uomo chiamato gol che è Resinato. Chirivì detta i tempi proteggendo la difesa. Scarpello è uno spettacolo di regia, tecnica, ritmo ed entra sempre nei goal. Mele fa un doppio lavoro pauroso di marcatura e incursione. Gigante sembra nato esterno (invece era centrale). Marenaci crea il break «tagliando» da sinistra e diventando seconda punta. Un centrocampo «rotante» che non dà mai riferimenti. Nominalmente 4-3-3, il modulo si adatta trasformandosi in 4-1-3-2, 4-2-3-1, 4-5-1 e proteggendo una difesa non altrettanto impeccabile, oggi. Alezio lungo e largo: il k.o. tecnico è proprio lì in mezzo. La cerniera Urso/Stefanelli/Quarta, oltre che timida e statica, va subito in inferiorità. E la diversa cifra tecnica non è l’unica spiegazione. Isidoro quasi dimentica i due punti in classifica. Lascia in panchina Costante e Abbate, schiera un 4-5-1 insostenibile nel quale nessuno fa gioco, e soprattutto concede al Guagnano i due esterni. Gigante e soprattutto Resinato, sono troppo larghi per dare una mano all’isolato Palumbo e troppo alti per collaborare con la mediana. Se aggiungiamo le esitazioni della coppia centrale Perrone/Leo, e la manovra che sbatte sempre sul possesso palla Guagnanese, tutto è chiaro. Risultato: il Guagnano si accorcia, stana l’Alezio, nasconde la palla e riparte a gran velocità in 35′ da incubo fino al rigore finale. A Miccoli vogliamo dire che nel calcio le proteste e le sceneggiate sono inutili, oggi lui era in campo perché mister Cosma voleva farlo esordire in campionato. Ma se i suoi comportamenti sono quelli visti oggi è meglio se rimane in panchina e non fare rischiare alla squadra di finire in dieci compromettendo la partita e si ricordi di essersi fatto ammonire da seduto sempre dalla panchina a Campi. Tali comportamenti fanno diventare antipatici agli arbitri che possono sbagliare anche loro. A parte queste note negative, ha fatto un ottimo esordio. E’ da sottolineare anche quello di Andrea Maruccia, ottimo in coppia con Casaluci. L’arbitro signor Denisov, a parte una svista per un fuorigioco inesistente su un’azione dell’Alezio nel primo tempo, ha
arbitrato, a nostro parere, molto bene.

I tabellini della gara:
GUAGNANO-ALEZIO 1–0 (0-0)
GUAGNANO: (4-3-3) 1.Miccoli 7; 2.Tondo 7, 5.Maruccia 7, 6.Casaluci 7, 3.Bigazzi 6 (15.Nicolì 6; 7.Scarpello 7, 4.Chirivì 7, 8.Mele 6 (13.Simmini 7); 11.Gigante 6 (14.Nestola 7), 10.Marenaci 6, 9.Resinato 7. A disp.: 12.Mummolo, 16.Risolo, 17.Pendinelli, 18.Di Donato. All.: Cosma.
ALEZIO: (4-5-1) 1.Fieno, 2.Toma, 3.Passaseo, 4.Urso, 5.Perrone, 6.Leo (16.Abbate); 7.Scigliuzzo, 8.Stefanelli, 9.Mastria, 10.Quarta, 11.Palumbo (14.Costante). A disp.: 13.D’Armento, 15.Urso. All.: Solidoro.
RETI: 95′ Scarpello (G) su calcio di rigore.
ARBITRO: Denisov di Bari 7.
NOTE: Spettatori: 100 circa. Espulsi: Urso (A). Angoli: 6 a 2 per il Guagnano. Recupero: 1′ e 5′.

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