Venerdì 3 agosto Lea Barletti, autrice e attrice, presenta in prima regionale al Festival I Teatri della cupa il monologo della buona madre. Si tratta di un dialogo interiore intorno al delicato ruolo della madre, in questo caso una confessione e un’ammissione di incapacità di vivere tout court, forse, o comunque incapacità di vivere al di fuori dello sguardo dell’altro.
E’ la storia di un corpo a corpo: un corpo a corpo di una donna con se stessa ed il proprio corpo, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con i figli, con l’immagine di sé, con i propri modelli, con le proprie aspettative, con la propria inadeguatezza, con la propria fallibilità, con la propria creatività, con il tempo, con la vita, con la lingua, con l’amore.
Una donna, da sola in scena. Seduta in mezzo alla gente, al pubblico. Inizia il suo discorso dichiarando la propria intenzione di andarsene. Non se ne andrà, perché non c’è vita, per lei, come persona e come attrice, al di fuori dello sguardo altrui. Perché non c’è mondo se non quello che si crea nel discorso tra simili, e il teatro è questo discorso, come bene avevano capito i greci. Il mondo, la vita, è quello che succede tra le persone mentre si parlano: quello che succede tra l’attore e lo spettatore. Il mondo è qui, è adesso, è il teatro.
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