Luigi Palazzo  presenta la sua raccolta di poesie “Bar Samarcarda”, a Guagnano

Venerdì 28 ottobre, alle ore 18:30 continua il suo percorso la  rassegna letteraria ‘Raccogliere…voci,storie,esperienze’, presso la Biblioteca del Negroamaro e delle Terre D’ Arneo. A raccontarsi sarà Luigi Palazzo con il suo libro in versi “Bar Samarcarda”( Transeuropa, 2021).
Sarà  Valentina Perrone,  autrice e giornalista, a dialogare con l’autore.
‘Incentrata in un luogo che nello stesso tempo è della fisicità e dell’anima, la raccolta assembla i singoli brani in un organismo conchiuso, con la varia umanità che racconta di se stessa nello stesso tempo in cui sta raccontando degli altri. I molteplici ed eterogenei riferimenti svelano la complessità della vita che si illustra: la realtà proteiforme declinata nel “piccolo universo” di un bar. Tra questi, gli svariati richiami al mondo della musica accompagnano le vite di personaggi compresenti nel bar, talvolta in un deliberato dialogo tra poesia e canzone’.
Luigi Palazzo è nato a San Pietro Vernotico nel 1986 e vive a Salice Salentino. Avvocato, insegna a contratto preso l’Università del Salento, autore di contributi giuridici su riviste di settore,  è da sempre impegnato in progetti culturali e ha firmato testi e regie teatrali. Già autore di Non raccontarmi il cielo (Manni, 2019), finalista al Premio De André e al Città di Borgomanero, pubblica poesia su Inverso, Il Visionario, L’Altrove, Salento Poesia, Atelier e La Repubblica edizione di Bari (rubrica curata da Vittorino Curci).
 ‘ Bar Samarcarda, se fosse un disco sarebbe un concept album sul tempo perduto, dedicato agli sguardi e alle assenze di ieri e domani’, afferma Gordiano Lupi.
Proust è la sua fonte d’ispirazione, insieme ad alcuni cantautori italiani come Guccini, De André e Vecchioni,quest’ultimo omaggiato dal titolo.  Il libro è composto da una galleria di personaggi sconfitti dalla vita che si danno appuntamento in un bar della memoria, percorrendo i ricordi di un passato non troppo lontano. Bar Samarcanda è una sorta di malinconico Spoon River salentino (apprezzabile in certi casi la citazione del dialetto), dove ragazzi degli anni Ottanta vagano in cerca del loro tempo perduto. Si chiamino Damiano, Federico, Uccio, Alfredone, Valentina, Rita … tutti devono subire un destino che non assomiglia per niente a quel che avevano immaginato mentre bevevano birra nel Bar Samarcanda. Non mancano i quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino che ricordano il De André de La città vecchia, giocano a carte e osservano il mondo prendere le sembianze di un piccolo paese. I personaggi della commedia umana di Palazzo sono nati negli anni Ottanta e ‘si sono fatti fregare, hanno perduto Pantani, Fantozzi, il proporzionale, persino i videogiochi e la pensione, le schede telefoniche, il festivalbar, le biglie e i marsupi. Tutta colpa del Duemila e di un mondo che tutti noi fatichiamo a decifrare, soprattutto noi nati anni Sessanta, orfani come siamo di Pasolini e Rivera, di Bianciardi e Mazzola, di Moravia e Burgnich’.
Chiuderà la  serata una degustazione a cura di Cantine Taurino.

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