di Pierluigi Persano | 05 Ottobre 2024
Serviva una risposta sul campo e una prestazione decorosa dopo il blackout con il Parma, ma il Lecce ancora una volta non ha saputo reagire perdendo male contro l’Udinese.
Una sconfitta arrivata dopo una prestazione apatica, con poca cattiveria e tanta confusione, figlia di un ambiente evidentemente poco sereno dove Gotti non sta riuscendo ad ottenere il meglio dai suoi.
A Udine il tecnico giallorosso sceglie il 4-3-3 con Coulibaly alto a pressare la mediana bianconera e il tridente Rebic-Krstovic-Dorgu.
Dopo lo spavento iniziale con il tiro ravvicinato di Kabasele respinto da Falcone, i salentini escono dalla loro area di rigore giocando una discreta mezz’ora senza però trovare una conclusione nello specchio. E sul finire di primo tempo i padroni di casa colpiscono prima la traversa con la zuccata di Kabasele e poi il palo con il tiro dalla distanza di Zarraga.
Nella ripresa la musica non cambia, e l’Udinese mette alle corde la retroguardia giallorossa con i numerosi cross in area per le torri Lucca e Davis.
Ma a sbloccare la partita è una punizione dal limite di Zemura, che supera la barriera e lascia di stucco Falcone. Nel finale Gotti inserisce forze fresche sugli esterni con Oudin e Morente ma non arriva nessun pericolo per Okoye, e così arriva il secondo ko consecutivo in trasferta rimanendo ancora a secco di gol lontano dal Via del Mare dall’inizio del campionato.
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