Maxi inchiesta per truffa, nel mirino anche un’associazione di Salice

Una volante della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)
Una volante della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)

Sotto inchiesta undici postazioni salentine che gestiscono il servizio 118. La Procura di Lecce ha dato avvio ad un’inchiesta per truffa aggravata al momento a carico di ignoti, al fine di comprendere se gli attuali affidatari abbiano tutte le carte in regola per svolgere il servizio di pronto intervento, rendicontando ogni mese dai 14mila ai 23mila euro erogati direttamente dall’Asl. Nella mattinata di ieri la Guardia di Finanza ha effettuato acquisizioni e controlli a raffica negli uffici della Asl di Lecce e nelle sedi di alcune onlus e ditte sparse nella provincia. Più precisamente, sono finiti nel mirino dei controlli i rapporti con Lecce Soccorso Onlus, Salento Emergenza, Uer-Gruppo Amatori O.M. Nardò, Ser Veglie, P.C. Vivi Bene di Salice Salentino, Gruppo C.B.G. Rambo di Calimera e Ikebana srl di Tiggiano. A firmare l’ordine di esibizione il pm Antonio De Donno, che ha dato avvio a una verifica a dir poco imponente. Nelle mani degli inquirenti ci sono delibere, convenzioni, contratti dei dipendenti, atti contabili e previdenziali. Tutto è partito da una serie di esposti che sono giunti in Procura evidenziando un volontariato spesso fasullo e colmo di irregolarità. Spetta alla magistratura, adesso, fare la dovuta chiarezza.

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