
Sanzione amministrativa di 1000 euro per chi trasgredisce l’ordinanza del Sindaco di Salice del 27 aprile scorso che prevede il divieto all’uso di fitofarmaci ed erbicidi dannosi alle api e ad altri insetti impollinatori su colture arboree, erbacee, ornamentali e spontanee durante il periodo di fioritura.
«E’ un’ordinanza emblematica – spiega l’assessore all’Ambiente Arcangelo Fina – perché attesta la volontà dell’Amministrazione di reagire all’indifferenza colpevole e di assumere un impegno per la difesa del territorio e dell’ambiente dall’aggressione messa in atto da un intreccio di interessi diversi».
Unici interventi agronomici previsti nel l’ordinanza sono aratura del terreno in caso di manti erbosi in fioritura e trinciatura delle infestanti.
«Questa è un’ordinanza di informazione e stimolo ai coltivatori affinché siano consapevoli e responsabili delle loro azioni», continua l’assessore Fina.
«L’allarme contro la chimica che uccide le api è stato lanciato dalla comunità scientifica e sostiene che usiamo diserbanti o pesticidi più del necessario: la morte delle api e degli insetti pronubi rappresenta la minaccia di un olocausto ambientale perché, senza impollinazione, sparirebbe la maggior parte delle piante e perderemmo un terzo delle nostre risorse di cibo. I grandi produttori di pesticidi commissionano pseudo-ricerche scientifiche che mettono in dubbio le prove di tutto ciò così come i grandi interessi dell’Enel-Cerano, dell’Ilva e del Polo Petrolchimico di Brindisi dicono che leucemie infantili, tumori, malattie cardio-respiratorie e persino le morti non sono prove sufficienti per giustificare divieti e chiusure. Essi procurano l’alibi ai politici per rimandare le decisioni – sostiene l’assessore di Salice che conclude dicendo – questa ordinanza è occasione di dire in modo forte e netto che non vogliamo essere complici di chi sta sconvolgendo la natura, la storia, la vita nostra e quella dei nostri figli».