Si è conclusa con un’archiviazione la vicenda che vide protagonisti Marco Ligori e l’ex vicesindaco di Salice Gaetano Ianne

Marco Ligori
Marco Ligori

Si conclude, con quella che si può definire una vittoria politica, una vicenda iniziata nel 2012 e che ha visto protagonisti Marco Ligori, che milita tra le fila del gruppo di opposizione Primavera Salicese, e Gaetano Ianne, attualmente consigliere di opposizione di Itaca.
La vicenda ebbe inizio all’indomani delle amministrative quando il sindaco di Salice Tondo escluse, nella composizione della Giunta, la candidata Anna Palazzo per dare spazio ad un “condannato”. Tale fu infatti definito Gaetano Ianne da Luigi Renna (IDV) a cui la Palazzo faceva riferimento.
Da lì iniziarono una serie di dichiarazioni rese a testate giornalistiche dalle quali emerse che Ianne, nominato allora Vicesindaco, era stato condannato, pena patteggiata, per reato di falsa testimonianza.
Dopo il clamore iniziale, la vicenda Ianne fu a tratti dimenticata fino a che, nel settembre 2013, durante un pubblico comizio, non fu lo stesso Ianne a sollevarla di nuovo nel tentativo di difendere se stesso da quelle che lui riteneva accuse di diffamazione mosse dal gruppo di opposizione Primavera Salicese.
A rispondere a quel comizio fu proprio la stessa opposizione.
Forti gli interventi in piazza di Ligori, che parlava per Primavera Salicese, tutti mossi sia a “sconfessare” le parole dichiarate pubblicamente nel settembre precedente da Ianne che e a mettere in evidenza “le tante contraddizioni della maggioranza”.
Dopo quell’interevento venne notificata all’avvocato Ligori “la chiusura delle indagini preliminari per un procedimento penale iniziato con una querela sporta da Ianne per il reato di diffamazione”.
A distanza di un anno, il PM, dr.ssa Mininni, ha deciso per l’archiviazione del procedimento.
A nulla è servito che la difesa di Ianne si sia opposta all’atto.
Anche il GIP si è infatti orientato per l’archiviazione confermando la legittimità delle dichiarazioni di Ligori nel pieno rispetto del diritto di critica relativamente ad un fatto noto, la condanna di Ianne appunto.
Oggi ad intervenire sulla vicenda sono Amedeo Rosato, presidente dell’associazione “Primavera Salicese” e lo stesso avvocato Ligori.
“A nome di tutta Primavera Salicese, esprimo piena soddisfazione per il modo con cui si è conclusa la vicenda che ha visto coinvolto, suo malgrado, Marco Ligori, rappresentante nel direttivo di PS”, dichiara Rosato.
“Noi non abbiamo mai avuto nulla di personale nei confronti del sig. Gaetano Ianne ma abbiamo soltanto riaffermato la inopportunità che l’Amministrazione comunale di Salice fosse rappresentata da un vicesindaco che ha subito una condanna”, continua auspicando per il futuro che si evitino ricorsi all’uso della querela “al solo scopo di intimidire qualcuno o per eliminare la critica politica e il dissenso popolare”.
Giusto sarebbe per Rosato che fossero ascoltate tutte le posizioni e si affrontassero le discussioni “con maggiore maturità e rispetto, tenendo sempre in mente il fine principale per cui un cittadino si impegna in politica e cioè quello di perseguire il bene comune”.
“Questa vicenda rappresenta, in sé, la tristezza di un certo modo di intendere la politica che, a volte, si rifugia in beceri e pavidi atteggiamenti con l’unico scopo di incutere timore all’avversario tentando, così, di ridurlo al silenzio”, spiega invece Marco Ligori.
“Ho sempre dimostrato, in questi anni, di non temere il confronto e di difendere, in ogni ambito, quelle che ho ritenuto essere delle giuste cause; alle offese ho sempre risposto con questioni politiche. Ma la pazienza ha un limite. Nei confronti del sig. Ianne non ho mai avuto alcun astio personale e continuo a non averne. La questione era e rimane squisitamente politica”, sostiene Ligori che spiega come nella querelle giudiziaria abbia “rilevato, senza alcuno sforzo, la veridicità delle dichiarazioni pubbliche poste in essere nell’ottobre del 2013 con lo scopo di difendere l’associazione Primavera Salicese ed il Consigliere Comunale da alcuni attacchi pubblici subiti con lo scopo di ridare dignità alla verità storica dei fatti”.
“Le mie argomentazioni – spiega – sono state valutate, dal Magistrato inquirente, come rientranti in un normale confronto politico il quale può essere anche aspro ma ritenuto nei limiti del principio della continenza ricorrendo integrati gli estremi della causa di giustificazione dell’esercizio del diritto di critica. Il GIP, dr.ssa Martalò, oltre a valutare positivamente gli argomenti relativi alla proposta di archiviazione posta in essere dal PM è andata oltre specificando, in modo ineludibile, la pertinenza delle mie dichiarazione pubblicamente rese relativamente a fatti giudiziari riguardanti il sig. Ianne ritenendo: …legittimo il richiamo a fatti relativi a vicende giudiziarie dei politici”.
Ovviamente lieto per la conclusione della vicenda, Ligori ringrazia il presidente di Primavera Salicese, il Consigliere Comunale Leuzzi e l’associazione per la solidarietà dimostratagli in questi mesi.
Con “dispiacere” rileva però che, a parte il segretario del PD ed un assessore che privatamente gli hanno dimostrato solidarietà e che per questo ringrazia, “nessuno degli altri membri della maggioranza hanno ritenuto di prendere le distanze pubblicamente da tali comportamenti basati sulle denunce temerarie e prive di fondamento”.
E dopo aver ringraziato l’amico e collega Avv. Paolo Spalluto, promette a breve un incontro in piazza con la cittadinanza “per chiarire le tante vicende che vedono protagonisti, in negativo, gli attuali amministratori e le loro incapacità che, oltre ad essere di tipo amministrativo, riguardano la inadeguatezza ad avere un approccio costruttivo con i cittadini e con la nostra forza politica di opposizione”.
“Salice ha bisogno di una rinascita – conclude – e noi ci sforzeremo di dare seguito alle istanze dei tanti cittadini che, quotidianamente, ci spingono a proseguire nel nostro cammino”.

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