
SALICE SALENTINO | Che il Convento di Salice Salentino fosse custode di veri e propri tesori era cosa già risaputa tra i cittadini salicesi, e non solo.
Le tele, gli affreschi, il coro ligneo e l’organo a canne del 700, i dipinti della cappella al primo piano sono solo alcuni esempi della ricchezza culturale conservata da secoli nel luogo sacro riconosciuto di interesse storico-artistico anche dal Ministero per i Beni Culturali.
Ma la scoperta di qualche giorno fa arricchisce ancora di più questo complesso monastico.
Durante i lavori di restauro del Convento Madonna della Visitazione (opera finanziata con Fondi FERS durante l’amministrazione precedente, per un importo pari a 607mila euro, e appaltati e avviati con l’attuale amministrazione a guida del sindaco Tondo), sono stati infatti rinvenuti affreschi, disegni e decorazioni risalenti al XVI e XVII secolo coperti per anni da strati di calce, utilizzata nel tempo per la tinteggiatura ordinaria dei luoghi.
Il sopralluogo della Soprintendenza per i Beni architettonici di Taranto ha evidenziato infatti che si tratta di apparati decorativi a secco raffiguranti, sulle volte a crociera del chiostro lungo il lato che costeggia la Chiesa, motivi floreali, scene paesaggistiche e motivi geometrici.
Sui restanti lati del chiostro, invece, è stata evidenziata la presenza di intonaco cromatico con stilature a finti conci. Lo stesso tipo di decorazione sarebbe presente anche sulle colonne.
Al momento i lavori, progettati e diretti dall’architetto Raffaele Guido e dall’ingegnere Francesco Vitale, continuano sotto l’occhio dall’amministrazione che punta al completo restauro della struttura. Gli attuali interventi riguardano infatti solo i quattro porticati del chiostro e il tetto del monastero.
Il completo restauro del Convento, come spesso evidenziato dal Sindaco Pippi Tondo, è uno degli obiettivi che l’attuale amministrazione reputa prioritari.
Ora il problema sarà però quello di intercettare i finanziamenti necessari per poter completare l’opera di ristrutturazione della struttura così da poter restituire ai salicesi un complesso ecclesiastico che da lustro al paese dal 1587 quando fu edificato da Giovanni Antonio Albricci I, marchese di Salice.