Le parole di Giampaolo a fine partita sono l’ emblema del momento del Lecce, che nonostante la sconfitta immeritata arrivata nel finale, può uscire a testa alta e con orgoglio dalla sfida contro la Lazio.
Nonostante le assenze in difesa e il caso-Pelmard esploso in settimana, i giallorossi hanno giocato una gara attenta e di sacrificio, con giocatori come Pierotti e Pierret adattati come terzino e centrale, concedendo pochissimo ad uno degli attacchi più prolifici del campionato.
Nel primo tempo la gara è equilibrata e combattuta con Berisha ispirato in mezzo al campo e gli esterni offensivi Pierotti e Morente bravi a saltare più volte l’uomo. Nella Lazio è il Tati Castillanos l’ uomo più pericoloso, con una girata dalla distanza e un assist splendido per Isaksen su cuo Falcone è impeccabile. Ma allo scadere dei primi 45 minuti una deviazione dell’ attaccante argentino viene salvata sulla linea da Guilbert con un fallo di mano: per l’arbitro Manganiello è cartellino rosso per il difensore giallorosso e rigore per i biancocelesti, trasformato dallo stesso Castellanos che spiazza Falcone.
Nella ripresa Giampaolo non cambia nulla nonostante l’inferiorità numerica, e dopo pochi minuti Tete Morente trova il gol del pareggio con una staffilata di destro da fuori area.
I giallorossi si difendono con ordine senza concedere nulla, ma all’ 87′ arriva la beffa con il neo-entrato Marusic che batte Falcone con un diagonale al volo sugli sviluppi di un corner.
La gara sembra finita, ma il Lecce ha ancora cuore e grinta e nel recupero sfiora il clamoroso pareggio con l’ incornata di Lava che si stampa sulla traversa e il tap-in di Pierotti fuori di un nulla.
Finisce comunque tra gli applausi del Via del Mare l’ ultima partita dell’ anno in casa, con i tifosi ottimisti per il proseguo del campionato.



