Al triplice fischio arbitro resta solo l’amarezza per un’ occasione sprecata e la contestazione di buona parte del Via del Mare. Perché quello che aveva tutte le carte in regola per essere uno spareggio per la salvezza con il Venezia si è concluso con un pareggio che alla fine non serve a nessuno, ma che aumenta solo i rimpianti e le preoccupazioni per un finale di campionato al cardiopalma.
Mister Giampaolo sceglie l’ undici titolare che gli ha garantito più certezze durante la sua gestione, con il rientro di Gaspar in mezzo alla difesa e un avanti il tridente composto da Pierotti, Krstovic e Morente.
La prima frazione di gioco vede l’ottimo inizio da parte dei padroni di casa, che poi calano a partita in corso lasciando spazio ai lagunari a centrocampo, senza segnare alcuna azione pericolosa per tutti i primi 45 minuti.
In avvio di ripresa la squadra allenata dall’ ex Di Francesco trova il vantaggio a sorpresa grazie all’ autogol di Gallo, che devia in porta una punizione defilata calciata da Nicolussi Caviglia. Giampaolo decide di inserire forze fresche con l’ ingresso di Berisha e N’Dri che cambiano l’inerzia del match, e al 65′ Baschirotto svetta sulla difesa veneta trovando il pareggio direttamente su corner.
Il Lecce le tenta tutte per trovare una vittoria che darebbe ossigeno alla classifica, ma prima colpisce il palo interno con N’Dri, poi trova l’ intervento miracolo di Radu ancora su colpo di testa di Baschirotto nel finale.
Così arriva un pareggio che sa di sconfitta e delusione, e che lascia ancora apertissimo il discorso retrocessione con Empoli e Lecce tra le candidate a giocarsi la permanenza in Serie A in queste ultime sette giornate di campionato.
IL LECCE ESCE TRA I FISCHI, COL VENEZIA FINISCE IN PARITÀ
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