Dopo un’ altra settimana difficile con l’ ultimo saluto al fisioterapista Graziano Fiorita, il Lecce aveva l’ arduo compito di fermare il Napoli capolista lanciato verso lo scudetto.
In un clima infuocato, con i disordini nel settore ospiti nel pre-gara e la ru
morosa protesta dei tifosi giallorossi contro la Lega Calcio (che ha portato alla sospensione momentanea della gara nei primi minuti di gioco), la partita ha regalato emozioni sin dal fischio di inizio con i partenopei partiti fortissimo che si sono visti annullare il gol del vantaggio dopo neanche due minuti per la posizione di fuorigioco di Lukaku sul tiro di Politano. Al 22′ arriva il gol che stappa il match con Raspadori, abile a sorprendere con una punizione diretta calciata forte sul palo di Falcone. La squadra di Giampaolo reagisce con un finale di primo tempo incoraggiante, ma la traversa nega il pareggio a Gaspar, bravo ad anticipare tutti sul corner battuto da Karlsson.
Nella ripresa gli ingressi di Helgason e Berisha aumentano i giri del motore a centrocampo, e l’ islandese diventa l’ uomo più pericoloso con due conclusioni dalla distanza che chiamano Meret agli straordinari. Ma il forcing salentino viene contenuto dalla squadra di Conte, che riesce a gestire il minimo vantaggio fino alla fine senza strafare, mantenendo il gap dall’ Inter in cima alla classifica e costringendo il Lecce ad un vero miracolo nelle ultime gare del campionato per poter centrare una salvezza difficilissima ma ancora possibile.